giovedì 5 novembre 2020
L’introduzione del Superbonus 110% ha avuto un effetto shock sul mercato della riqualificazione degli edifici, ma la sua attuale durata (fino a fine 2021) è troppo esigua per innescare una duratura ripresa dell’edilizia e dell’economia italiana.
Save the Planet, insieme ad altre venti sigle del mondo industriale, ambientale ed accademico, chiede al Governo di prorogare il Superbonus 110% almeno fino al 2024, utilizzando a tal scopo il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), previsto dal Recovery Fund.
La riqualificazione del parco immobiliare deve infatti procedere fino ad arrivare alla sua completa de-carbonizzazione entro il 2o50, come prevede la Direttiva sull’efficienza energetica degli edifici.
Di seguito il testo della lettera inviata al Governo.
La redazione e l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è una sfida epocale per il nostro Paese.
Essa rappresenta infatti la possibilità, unica nel suo genere, di rilanciare l’economia, salvaguardare e/o creare posti di lavoro e vincere la lotta contro l’inquinamento e i cambiamenti climatici.
La riqualificazione degli edifici esistenti è lo strumento ideale poiché permette di ottenere vantaggi in termini di crescita, posti di lavoro, resilienza economica e sociale, che non hanno eguali in altri settori:
È altresì importante ricordare che i predetti benefici si otterrebbero in breve tempo e durerebbero a lungo, grazie alla lunga vita delle tecnologie coinvolte (coibentazione e fonti rinnovabili).
L’Italia si era già attivata con il DL Rilancio Italia, del quale abbiamo apprezzato l’introduzione del c.d. Superbonus 110%. Ci attendiamo che nelle prossime settimane il Superbonus 110% entri pienamente a regime ed inizi così la ripresa per il settore edile e, conseguentemente, per buona parte dell’industria italiana.
È però necessario che tale strumento, mantenendo una previsione di spesa di circa 10 miliardi euro/anno, abbia un orizzonte temporale più ampio di quello originariamente previsto. Solo in questo modo infatti un adeguato numero di famiglie e cittadini avrà il tempo necessario per decidere la riqualificazione dei propri immobili.
Per questo motivo supportiamo la volontà di prorogare il Superbonus 110% fino al 2024 e, potenzialmente, anche oltre, fino all’obiettivo di de-carbonizzare l’intero parco edilizio, come previsto dalla Direttiva 2018/844/UE.
Analogamente, supportiamo la volontà di destinare una parte delle risorse del Recovery Fund (1 miliardo euro/anno) per la riqualificazione degli edifici pubblici, esclusi dall’applicazione del Superbonus 110%.
Quanto sopra è il primo necessario passo per raggiungere i target di riduzione delle emissioni climalteranti al 2030 (-55%) e al 2050 (neutralità climatica). Ricordiamo infatti che l’Italia, ai sensi della Direttiva Europea sulle Prestazioni Energetiche degli Edifici (Direttiva 2018/844 – EPBD), deve ancora dotarsi di una vera e propria strategia nazionale di ristrutturazione a lungo termine per la de-carbonizzazione al 2050 del parco immobiliare italiano, solo annunciata nel decreto legislativo n. 48/2020.
Oggi più che mai è la riqualificazione degli edifici che può e deve contribuire alla ripresa dell’economia italiana e, al tempo stesso, rendere la nostra società più resiliente.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.