
Il Pianeta si salva solo se nessuno rimane indietro
Obiettivo 10 dell'Agenda ONU 2030: Ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le Nazioni
Era il 2015 quando le Nazioni Unite decisero di creare una serie di obiettivi globali per porre fine alla povertà e la disuguaglianza entro il 2030. Venne firmato un trattato da ben 193 stati e nacquero così gli “SDGs” di cui tanto si sente parlare oggi, i Sustainable Development Goals, con l’intento di coinvolgere tutti, senza lasciare nessuno indietro. I 17 SDGs non riguardano soltanto tematiche ambientali, ma soprattutto sociali, perché non ci può essere futuro per il nostro Pianeta senza equità e collaborazione nella specie umana. Ma nel concreto, siamo pronti a questo?
Abbiamo fatto una chiacchierata con Fabrizio Marrazzo, che della lotta alla disuguaglianza ha fatto la sua bandiera umana e di impegno personale: ingegnere classe 1977 e consulente strategico di imprese, enti e istituzioni, Fabrizio dal 1996 si batte per l’uguaglianza e le libertà delle persone lesbiche, gay e trans. Come fondatore del Gay Help Line, il primo numero verde nazionale contro discriminazioni e omofobia, viene a contatto con tantissime storie anche di profonda drammaticità personale, toccando con mano quanto “tra il dire e il fare” in termini di raggiungimento di obiettivi volti a una nuova ecologia sociale, ci sia davvero un mare in tempesta da navigare.
Recentissimamente Fabrizio, spinto dal bisogno di fare di più come impegno civile su queste tematiche, ha fondato il primo Partito Gay per i diritti LGBT+ in Italia, definito “solidale, ambientalista e liberale”. Riportiamo di seguito il bellissimo scambio di idee tra lui e la nostra Presidente Elena Stoppioni.
ES: L’Agenda ONU 2030 richiede il raggiungimento universale degli obiettivi di sviluppo sostenibile che porteranno alla realizzazione del benessere per tutti. In particolare, l’agenda sottolinea il principio del “non lasciare nessuno indietro“, concentrandosi così sui più emarginati ed esclusi. Ciò richiede politiche per affrontare le disuguaglianze nell’Unione europea e a livello globale, comprese le forme di discriminazione e le barriere basate sull’orientamento sessuale. Quale è la tua esperienza in questo senso? Siamo così messi male sugli SDGs sociali nel nostro Paese?
FM: Direi proprio di sì. Ci sono discriminazioni che si sommano drammaticamente e aumentano il disagio sociale in misura esponenziale. Per esempio uno può essere immigrato e LGBT+, nel qual caso l'inserimento lavorativo e sociale è molto più difficile, mi viene in mente un esempio.
Ho seguito un ragazzo gay migrante proveniente dal Senegal, che finì in un centro per migranti, abbandonato a se stesso, dopo parecchi mesi era diventato abulico e aveva imboccato la via del degrado e dopo aver ottenuto l’asilo non aveva neanche più un posto dove stare. Trovammo il modo di metterlo in contatto col suo ragazzo che viveva in Danimarca dove si trasferì.
In Danimarca fu arruolato nei progetti di inclusione sociale, mandato a frequentare corsi di lingua e di avviamento al lavoro, dove poi fu inserito, ed ora è una persona indipendente. Questa è la Danimarca e così sono altri paesi europei, in Italia sarebbe finito a chiedere l'elemosina. E questo di diversità ne aveva: migrante, nero e gay.
ES: Nella bandiera LGBT+ c’è un bellissimo verde che spicca tra gli altri colori. Come si traduce in campo ambientale il vostro impegno per la lotta alle diseguaglianze? Che vuol dire “ecologia sociale”?
FM: Così come è nata la coscienza sociale, auspichiamo che si formi nelle masse una coscienza ecologica, di resistenza allo sfruttamento dissennato delle terre e delle acque, che va sempre a scapito dei più poveri. In Italia l'espansione edilizia sia industriale che abitativa, non è affatto rispettosa dell'ambiente, questo è un dato culturale modificabile appunto se i nativi fanno sentire le loro proteste. L'ecologia, lo sviluppo sostenibile, possono diventare un volano di sviluppo economico, con nuove risorse lavorative e quindi un miglioramento dei livelli di occupazione che comporta un innalzamento del tenore di vita. Ma questo processo deve avere come volano il supporto dello stato che incentivi ed aiuti le imprese per un economia green.
Il processo è cominciato, la tendenza è avviata e la coscienza ecologica sta penetrando progressivamente nei comportamenti dei consumatori. Il guaio era che, per esempio in campo alimentare, tutti i prodotti "bio" erano di nicchia, con un prezzo troppo più alto degli altri. Ora con la maggior diffusione dei prodotti i prezzi si stanno abbassando e diventando sempre più accessibili conquistano il mercato, appunto perché si sta facendo strada la coscienza ecologica con la constatazione che i prodotti "bio" sono più buoni e più sani e fanno bene all’ambiente.
ES: Il concetto di sostenibilità introduce per la prima volta in maniera chiara il fatto che non ci si può disinteressare delle proprie azioni… non si può dire “io intanto faccio così” perché poi chi viene dopo ne paga le conseguenze. Come si colloca questo nel contesto sociale di quello che sta succedendo oggi?
FM: Anzitutto dobbiamo raggiungere il livello di cultura ecologica e civica che hanno i popoli nord-europei, che sono molto più attenti a non danneggiare il prossimo. Dobbiamo inoltre diffondere la cultura della prevenzione invece di correre continuamente ai ripari, comportamento assai più oneroso in termini economici ed umani. Esempi: il ponte di Genova, le esondazioni dei fiumi, le frane ecc.
Nel contesto attuale potremmo approfittare dei finanziamenti europei per cominciare ad invertire questa tendenza, nell’utilizzo del Recovery Fund va fatto un piano strategico che unisca investimenti nelle infrastrutture, green-economy, ed una visione economica di lungo periodo.
La pandemia sembra che abbia migliorato il livello di solidarietà di molti, ma nel contempo altri hanno trovato nuove vie di speculazione. Dal punto di vista ambientale la riduzione del lavoro industriale ha comportato un automatico ripopolamento di flora e fauna acquatica dovuti alla riduzione dell'inquinamento.
In conclusione, la politica deve avviare un percorso di incentivi per l’ambiente, e non ad esempio tassare la plastica, senza dare sostegno alle imprese per riconvertirsi, ed utilizzando le tasse previste non per l’ambiente, ma per altri scopi.
Inoltre, il percorso è ancora lungo prima di sradicare tutte le fonti di inquinamento e le cattive abitudini individuali e collettive.
"Lotterò sempre per l'uguaglianza dei membri LGBT della nostra famiglia umana - Ha detto il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon nel settembre 2016"
FM: Siamo partiti da circa un mese, chi siamo lo sapete, ma spero che stiamo cominciando a indicare in che direzione ci muoviamo, ogni giorno abbiamo occasione di dire la nostra per riempire di contenuto qualche casella del programma.
Il nostro partito si definisce solidale e abbiamo idee molto chiare sulla disabilità con ben 4 proposte: 1) abolizione effettiva di tutte le barriere architettoniche, 2) adattamento alle disabilità di tutti i mezzi di trasporto pubblici, 3) garanzia di una assistenza educativa efficace e continuativa, 4) rendere attuativa la legge “dopo di noi” per garantire indipendenza economica ai disabili dopo la morte dei familiari accudenti e non solo.
Quanto al cammino dei diritti la Svizzera sta arrivando al matrimonio egualitario dopo aver istituito le unioni civili nel 2004. Noi invece dobbiamo accontentarci di celebrare il cinquantenario del divorzio e constatiamo con amarezza che lo slogan delle donne negli anni 90 “in amore vogliamo gli stessi diritti” per noi LGBT+ è ancora un obiettivo lontano.
Un’atra proposta solidale che ho fatto è quella di fermare per sempre gli allevamenti di animali da pelliccia, a maggior ragione ora che è sorto il sospetto di contagio in qualche allevamento di visoni.
E poi c’è l’altra proposta che ho fatto di eseguire il test anonimo per HIV contemporaneamente ai tamponi anti Covid 19 in modo gratuito ed anonimo.
Infine ho avuto modo di esprimere il mio parere su temi economici toccati in questi giorni: è stato approvato lo scostamento di bilancio e tutti sono favorevoli ad aumentare il debito pubblico, ma mancano programmi di rilancio e tutele per LGBT+ e ambiente. Inoltre mi sono dichiarato contrario ad ulteriori aumenti di tasse, che colpisce le persone che già pagano il dovuto quando l’evasione fiscale è valutata al 40% ed è quello il punto dolente da affrontare.





