Il Rinascimento contemporaneo è il contatto con la Natura. Alla scoperta di Villa Petriolo
INCONTRO CON DANIELE NANNETTI, GENERAL MANAGER DI UNA TENUTA AGRITURISTICA ESEMPIO DI BUSINESS ECOSOSTENIBILE CHE OSPITERÀ IL BOSCO DI SAVE THE PLANET.
Villa Petriolo oggi si presenta come un borgo ristrutturato nella campagna di Cerreto Guidi, uno dei cuori verdi della provincia di Firenze, territorio apprezzato fin dai tempi della famiglia Medici per la caccia.
Si tratta di una tenuta attiva fin dal XVI secolo, un avamposto da sempre focalizzato sull’agricoltura, da quando nella seconda metà del Cinquecento la nobile famiglia Alessandri – nobili per titolo acquistato, in realtà erano fini imprenditori – costruirono la Villa. Già all’epoca qui si produceva reddito con l’olio, il vino, i cereali, l’allevamento e la falconeria. Attività oggi anch’esse “restaurate” come il borgo che è struttura ricettiva con 80 posti letto. Immerso in 166 ettari, offre pure 25 km di percorsi a piedi o in bicicletta e la fattoria didattica per i più piccoli.
Qui si porta avanti una politica di ecosostenibilità e basso impatto ambientale e Save the Planet è venuta a scoprire questo luogo degno rappresentante dell’essenza della Toscana. Daniele Nannetti, 39enne empolese e giovane manager di Villa Petriolo, ci racconta la “filosofia verde” della scelta imprenditoriale.
"Vengo da una famiglia di albergatori da tre generazioni, ma io avevo studiato Storia Contemporanea all’Università – mi confida sorridendo Daniele – Però sono sempre stato attaccato alla Toscana e all’idea che il turismo dovesse avere una funzione esperienziale. La nostra regione è fondata sulle origini contadine e dal Rinascimento, quando l’uomo è stato rimesso al centro dell’Universo, questa terra è esempio di equilibrio perfetto con la natura. Poi la società industriale ha allontanato l’Uomo dalla Natura. Ecco, io credo che il Rinascimento contemporaneo sia la riscoperta del contatto con la natura"
La scelta di seguire questa filosofia a Villa Petriolo è però una storia curiosa cominciata nel 2010, quando Daniele ha casualmente incontrato in uno degli alberghi di famiglia l’imprenditore della moda messicano Hector Cuadra.
Ne è nata un’amicizia che ha portato il magnate a convincersi ad acquistare questo borgo in rovina per restituirlo a nuova vita con il turismo esperienziale.
"Crediamo entrambi che il futuro del turismo sia stato legato alle peculiarità del territorio. E infatti siamo partiti dal territorio perché Villa Petriolo è un microcosmo – prosegue Daniele – Tutto è basato sull’agricoltura ma l’ecosostenibilità non significa fare delle privazioni. Significa invece fare degli investimenti in tecnologia moderna, non è la decrescita felice.
Qui tutto è alimentato ad elettricità, pannelli solari sono stati autorizzati dalla soprintendenza dopo l’approvazione del progetto di restauro conservativo, non si utilizza carta ma tutti i documenti sono in cloud. Non ci sono antenne per la TV nelle camere dell’albergo, abbiamo investito per portare internet veloce e risparmiarci un po' di onde elettromagnetiche sulla testa. Voglio poi soffermarmi sul recupero di tutte le acque con un epuratore che poi le fa confluire nel laghetto che è diventato una piccola oasi ecologica con pesci e uccelli acquatici."
La tenuta ospita pure il ristorante PS dello chef Stefano Pinciaroli e del sommelier Lorenzo Caponi, l’Osteria Golpaja e una pizzeria. Tutte le proposte enogastronomiche vengono da materie prime a km zero: farina, verdure, carne, vino, olio, miele, frutta, tartufi… E anche i dipendenti sono tutti locali perché Villa Petriolo è prima di tutto un progetto inclusivo e che sarà certificato con la nuova UNI ISO 21401 del 2019 dedicata alle strutture ricettive per il turismo sostenibile.
Un luogo inclusivo che si è meritato il nostro riconoscimento come Best Sustainable Place 2021. Così inclusivo che hanno deciso di ospitarci: in un’area della tenuta, infatti, ci è concessa una fascia di terreno dedicata ai nostri progetti di rimboschimento… Nasce il bosco di Save the Planet!
Noi di Save the Planet siamo stati all'inaugurazione di Villa Petriolo che ha visto la partecipazione, tra gli altri, della nostra ambassador Betty Colombo e dell'ambasciatore del Messico in Italia Carlos Eugenio Garcia de Alba Zepeda.
Nel suo discorso di saluti, l'ambasciatore ci ha lasciato con un messaggio di richiamo al compito di tutti noi: